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COME FARE L'ORTO

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COME FARE L'ORTO

di Agritec di Monacelli Loretta su Feb 19, 2021
L'Orto "Perfetto" La scelta dell'orto L’orto “perfetto”, ovvero il meraviglioso “reparto ortofrutta all’aria aperta”, dove gli ortaggi crescono rigogliosi, affidati alla sapienza di madre natura, senza cure, se non il trapianto e la raccolta, è un sogno purtroppo impossibile da realizzare! Fortunatamente però, è facile raggiungere ottimi risultati, seguendo alcune semplici regole e, resistendo alla tentazione di “farcela da soli”, applicando solo una parte dei consigli di coltivazione e racimolando notizie qua e là sui giornali e dal web.L’orto è una scuola dove non si è mai finito di imparare, con molti aspetti ancora misteriosi. La natura è in continuo mutamento: arrivano parassiti e malattie sconosciuti, il clima è imprevedibile. La sfida oggi è quella di trovare soluzioni sostenibili e dalla portata di tutti per affrontare queste problematiche, arrivando a coltivare ortaggi genuini, nel modo più semplice e sicuro. Le indicazioni di questa guida sono il frutto dell’esperienza di anni di sperimentazione pratica nell’orto familiare, facendo tesoro delle conoscenze acquisite nel settore dell’orticoltura professionale e del confronto quotidiano con tanti bravissimi coltivatori hobbisti.  Cosa serve VERAMENTE e cosa NO? (Per avere ortaggi produttivi e genuini)    Per un orto sano e produttivo e per trasformare i piccoli insuccessi in opportunità servono poche nozioni e un po’ di buona volontà per applicarle.Entriamo nelle tematiche fondamentali dell’orto cercando di fare luce sui dubbi più comuni che Voi coltivatori mi avete rivolto nei tanti corsi su “Coltivare l’orto” che ho tenuto in questi anni, cercando di capire cosa è fondamentale e cosa no per coltivare ortaggi sani e genuini.    Analizzeremo 8 argomenti principali:  Cosa serve e cosa no 1. Piantine e sementi 2. Fertilità e Concimazione 3. Lavorazioni del Terreno 4. Irrigazione 5. Difesa dai Parassiti 6. Esposizione Luminosa 7. Epoche e Protezione 8. Pratiche e Malizie   1.Piantine e Sementi  Prevenire le patologie con piantine sane e garantite   La sanità delle piante Orto Mio è una premessa importante per il successo nella coltivazione dell’orto. Come potre mmo riuscire a coltivare ortaggi sani, se le piantine all’origine non lo fossero?Nelle serre di Forlì e Cesena, dai migliori semi e terricci e grazie alle più moderne tecniche di coltivazione, le giovani piantine, seguite scrupolosamente dai tecnici Orto Mio, si sviluppano robuste in un microclima ideale. La prevenzione dalle patologie però è indispensabile anche in condizioni così favorevoli.È curata sia con prodotti biologici, che in questo stadio delicato spesso non sono in grado da soli di garantire la perfetta sanità della coltivazione, che con prodotti agro farmaci a breve carenza, che garantiscono una protezione adeguata sino al momento del trapianto. L’attività di questi “disinfettanti delle piante” cessa subito dopo il trapianto. Pertanto giungeremo al momento della raccolta potendo godere di ortaggi genuini, senza alcun residuo pericoloso per la salute.  Varietà naturalmente più resistenti Se abitualmente scegliamo le varietà per il nostro orto guardando la foto sul vasetto delle piantine o sulla bustina di semi, che ne illustra il risultato finale, d’ora in avanti potremo fare una scelta più consapevole, che faciliterà la nostra coltivazione futura.Non è facile immaginare la grande differenza che può intercorrere nei risultati, tra due differenti varietà dello stesso ortaggio, che in foto appaiono identiche: una può essere molto resistente alle malattie mentre l’altra particolarmente delicata, una buona e l’altra mediocre, una molto produttiva e l’altra poco. Per darvi una piantina di valore investiamo tanto a partire dalla scelta delle varietà migliori per le Vostre esigenze.La maggior affidabilità di queste varietà è tra i piccoli segreti che spingono tanti coltivatori, passati alle piantine Orto Mio, a raccontarci con gratitudine di non avere mai avuto un orto così bello prima.   2.Fertilità e Concimazione   Un terreno poco fertile, concimato in modo insufficiente, è tra le cause più frequenti dei fallimenti nella coltivazione dell’orto. Perciò, attrezziamoci con tanta sostanza organica, possibilmente di tipo differente: letame maturo, o stallatico in pellet, compost, cornunghia, pollina. Sono le fondamenta che permetteranno di costruire piante forti già dalle radici. Infatti, oltre ad apportare gli elementi minerali fondamentali quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), secondari e micro-elementi, questi prodotti naturali apportano microrganismi utili e nutrono quelli già presenti, svolgendo un ruolo insostituibile per la fertilità futura del nostro terreno. Il momento più opportuno per apportare questi tipi di sostanza organica è tra l’autunno e l’inverno, interrandoli con la vangatura. Effettueremo poi una ulteriore concimazione, con un intervento direttamente in buca, un paio di settimane prima del trapianto, con compost e pollina, con l’aggiunta di guano e borlanda per le piante più esigenti. In alternativa potremo utilizzare un pugno di un buon concime minerale NPK per buca al posto di guano e borlanda. Per una produzione più generosa degli ortaggi a ciclo lungo, potremo ripetere la borlanda o il minerale NPK una volta al mese, interrandoli leggermente nel terreno, vicino alle piante.É semplice preparare un concime a pronto effetto a partire dallo stallatico, mettendolo a macerare per alcuni giorni in acqua (1 kg di stallatico ogni 10 litri di acqua). Poi si distribuisce alla base delle piante con l’irrigazione, e si può utilizzare: settimanalmente nel primo mese dopo il trapianto, per un rapido sviluppo. mensilmente negli ortaggi a frutto e nelle altre specie molto esigenti (sedano, finocchio, ecc). settimanalmente per stimolare le piante che si fossero bloccate a causa di stress stagionali o carenze nutrizionali, fino alla “ripartenza". Limitiamo i concimi chimici azotati come Urea o Nitrato Ammonico, eventualmente solo alle specie più esigenti, con piccoli apporti frazionati nel tempo.Una pratica utile per la fertilità, è il sovescio con le piante leguminose. Consiste nella semina, nello sfalcio alla fioritura e nell’interramento della vegetazione dopo alcuni giorni di asciugatura all’aria. Rigenerano il suolo e ne migliorano la struttura penetrandolo con le radici e permettendo una pausa dalle “solite specie”.   Lavorazioni del Terreno   Prima di iniziare le lavorazioni del terreno, assicuriamoci che non sia troppo bagnato o troppo secco, per evitare di danneggiarlo o fare una enorme fatica, senza raggiungere il risultato desiderato. Organizziamo l’orto in aiuole non più larghe di un metro, separate da camminamenti di 30-40 cm, onde potervi accedere comodamente per le lavorazioni, l’irrigazione e la raccolta.   La preparazione del terreno, si effettua in due momenti: • lavorazione di fondo: in autunno-inverno. • lavorazione pre-trapianto: prima della messa a dimora. Dopo la messa a dimora delle piantine effettueremo le lavorazioni post-trapianto.   La lavorazione di fondo autunno-invernale, consiste nella vangatura: dopo aver a ondato la lama nel suolo, per non più di 20-30 cm, il terreno viene sollevato e rivoltato per tornare so ce ed arieggiato. Approfittiamo di questa operazione per estirpare le radici delle piante infestanti ed eliminare eventuali sassi presenti. Predisponiamo la baulatura del suolo nei terreni soggetti a ristagni: cuscini di terra alti 20-30 cm, sui quali poi trapianteremo le piantine. Nei terreni pesanti e compatti, potremo aggiungere sabbia per alleggerirli. Se viceversa la struttura è sabbiosa, si abbondi con la sostanza organica. La lavorazione pre-trapianto si effettua alla fine dell’inverno. Se il suolo è compatto inizieremo con la vangatura, facendola seguire da zappatura o fresatura. Poi il terreno sarà rastrellato per pareggiarlo, spostando le zolle più grossolane ai margini dell’appezzamento.Dopo il trapianto, dovremo zappettare frequentemente il terreno tra le piante. Ciò favorirà una crescita rigogliosa ed eviterà la formazione di grandi crepe in suoli pesanti, nei periodi caldi. Alcuni ortaggi si giovano della rincalzatura, che consiste nell’accumulo di terreno alla base delle piante a diversi scopi a seconda delle specie: favorire l’imbiancamento dei fusti, proteggere dal gelo, aumentare la superficie radicale assorbente.Esistono interessanti studi che propongono la coltivazione senza il rivoltamento del suolo tipico della vangatura ed aratura, intervenendo prima con la fessurazione verticale del terreno, e poi con la fresatura. Queste tecniche fanno del rispetto dei microrganismi utili del suolo la loro forza e la possibilità di applicarle con successo, almeno nei terreni meno pesanti, è certamente realistica.
LA POTATURA DELL'OLIVO

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di Agritec di Monacelli Loretta su Feb 15, 2021
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